🎧 Miki E Il Marketing Musicale #30
Ciao sono Fabrizio Pucci e raccolgo le news, gli esempi, i consigli e i migliori tool per promuovere la tua musica online.
Terni. Sabato sera.
Vado a mangiare una pizza al lab.biciclario. Già il nome è un programma. È un locale metà pizzeria/ristorante e metà ciclofficina.
L'idea è questa. Arrivi, ti fai dare una controllata alla bicicletta in officina e nel frattempo mangi una pizza e ti fai fare da Michele un "mezzo e mezzo" (cocktail che va per la maggiore in zona: metà prosecco, metà Campari).
Michele, Miki, è un mio amico. Si siede al tavolo con me. Non so come inizia a parlare di una band metal statunitense e del loro marketing musicale (!).
Non capisco una parola di quello che mi racconta.
Cioè lo capisco ma brancolo nel buio. Io dovrei essere l'esperto, e le uniche parole alle sue domande sono: "Boh Miche', non lo so".
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Michele E Il Marketing Musicale
Michele Insiste.
Parla di:
marketing virale;
T-shirt con messaggi nascosti per i fan;
volantini;
gamification;
chiavette USB lasciate nei bagni;
spettrogrammi;
187.000 album venduti;
di Oscar alla migliore colonna sonora;
George Orwell e del romanzo 1984.
Rispondo con frasi vaghe e generiche.
Per Michele è chiaro che non sto capendo nulla. Gli è chiaro anche che vorrei capirne di più e così mi propone di prestarmi un libro che spiega nel dettaglio quello che mi sta raccontando.
La mattina dopo, puntuale, mi lascia il libro da leggere: Giovanni Rossi, Nine Inch Nails. Niente mi può fermare, 2012.
Promuovere Musica Con La Gamification
La band Nine Inch Nails e la 42 Entertainment (azienda statunitense specializzata in ARG - Alternate Reality Game) nel 2007 crearono una strategia di promozione musicale per coinvolgere i fan in un gioco.
L'idea, nata dal leader della band Trent Reznor, era di coinvolgere i fan usando internet e tutta una serie di espedienti nella vita reale.
L’occasione fu quella della pubblicazione del loro quinto disco “Year Zero”, lo puoi ascoltare su Spotify e Deezer.
"Year Zero" è un saggio. Quando è arrivato il momento di scrivere le parole ho voluto concentrarmi su qualcosa che fosse al primo posto della mia coscienza.
Come americano rimango sbigottito dal comportamento e dall'arroganza del nostro governo e di come si muove, e di conseguenza dalla direzione che ha preso tutto il resto del mondo.
Ho deciso di scrivere un saggio riguardo a dove potrebbe arrivare il mondo se si continua lungo il sentiero in cui siamo oggi: un governo neo-conservatore che fa tutto ciò che gli pare, che sembra essere il modo in cui funziona qui, in America.
Jason Gregory, Trent Reznor Blasts The American Government, 26 marzo 2007.
In pratica il cantante con il suo album, meglio dire concept album, voleva lanciare un messaggio e per amplificarlo aveva deciso di creare un gioco per coinvolgere i suoi fan.
Da un punto di vista tecnico la parola che si usa in questi casi è gamification, termine che indica l'inserimento delle dinamiche del gioco nella vita reale.
Il processo di gamification si basa sull’integrazione di elementi tipici del mondo dei giochi all’interno di siti web, portali, comunità online, servizi e, in generale, altri contesti non prettamente relativi al gaming.
Continua a leggere qui: Meccaniche e dinamiche della gamification.
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Coinvolgere I Fan In Un Gioco
Trent Reznor voleva far vivere ai fan, attraverso il gioco, la visione del mondo descritto nel suo album.
Per non essere contrastato dalla sua etichetta discografica, finanziò l'operazione di tasca propria con 1,5 milioni di dollari.
Ho scelto di fare questo gioco di realtà alternativa per conto mio, sostenendo grandi oneri finanziari in prima persona, perché sapevo che non avrebbero capito di cosa si trattasse. E in secondo luogo, volevo che tutto questo arrivasse da chi poteva garantire la purezza del progetto, non da un ufficio marketing.
È un modo di presentare la storia che, come fan, sarei felice di trovare.
Giovanni Rossi, Nine Inch Nails. Niente mi può fermare, 2012.
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Il Marketing Musicale Con Una T-shirt
Come ha fatto Trent Reznor a innescare il gioco?
L'indizio iniziale era così sottile che per quasi due giorni nessuno se ne accorse.
Frank Rose, Secret Websites, Coded Messages: The New World of Immersive Games, 20 dicembre 2007.
Il 12 febbraio 2007 dei fan dei Nine Inch Nails hanno notato che una nuova T-Shirt del merchandise ufficiale della band conteneva delle lettere evidenziate che formavano la frase I am trying to believe (che si ritroverà poi nella canzone The Good Soldier).
In breve si è venuti a conoscenza di iamtryingtobelieve . com, un sito con una grafica che rimandava a quella del sito ufficiale dei Nine Inch Nails. Successivamente sono stati scoperti altri siti sparsi sulla rete, tutti con una grafica analoga al sito ufficiale dei NIN, e che hanno in comune delle improbabili descrizioni di un futuro distopico.
Continua a leggere qui: Year Zero (Nine Inch Nails).
Le persone hanno iniziato a digitare "iamtryingtobelieve . com" nei loro browser. Ciò li ha portati a un sito che denunciava qualcosa chiamato Parepin.
Frank Rose, Secret Websites, Coded Messages: The New World of Immersive Games, 20 dicembre 2007.
Promozione Musicale E SEO
Il Parepin non esiste.
Google però, per rispondere alla richiesta delle ricerche sulla parola "Parepin", restituiva siti costruiti dalla band per soddisfare la curiosità dei fan.
Se ti inventi una parola che non esiste e inizi a creare dei siti che parlano di quella parola, Google farà conoscere i siti che hai creato sull'argomento.
Nei siti il Parepin era descritto come un farmaco progettato per infondere assoggettamento verso l'autorità e diffuso attraverso le condotte idriche.
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3 Milioni Di Persone Raggiunte
L'impatto mediatico dell'operazione fu enorme.
Nelle dieci settimane di realizzazione del gioco, l’iniziativa risultò essere la terza chiave di ricerca più ricorrente su “Yahoo!” e coinvolse un totale di tre milioni di partecipanti, con due milioni di telefonate, cinquantamila e-mail, più di centomila post sui forum
Ciro Bocchetti, Alternate reality games marketing [quando i NIN giocarono coi fan], 16 maggio 2016.
Il tema fu affrontato da importanti esperti di SEO internazionali (acronimo in lingua inglese per Search Engine Optimization).
Fu studiato anche da Matt Cutts (per anni il volto di Google, il custode dei segreti dell'algoritmo di ranking).
Diamo una rapida occhiata alla campagna dal punto di vista SEO. Cosa c'era di buono?
Matt Cutts, Nice piece of viral marketing: NIN, 10 marzo 2007.
Telefonate, Siti Web Segreti, Messaggi In Codice
Per avere una cronologia dell'operazione puoi visitare questa pagina di Wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Campaign_timeline_of_Year_Zero.
Cerco di sintetizzare.
Dopo il ritrovamento della T-shirt e del sito iamtryingtobelieve . com, esplode il dibattito sui social network sul Parepin.
Le discussioni crescono quando altri fan trovano altre magliette con in evidenza dei caratteri che formavano un numero di telefono di Los Angeles.
Le telefonate. Chiamando il numero di telefono di Los Angeles i fan potevano ascoltare una voce che diceva: “Presidential address: America is born again” e dopo il messaggio un brano distorto dell'album dei Nine Inch Nails.
Le chiavette USB. L'operazione di marketing/gamification prosegue ancora nei concerti della band, dove i fan trovano delle chiavette USB (nascoste nei bagni delle sale da concerto) contenenti canzoni segrete, video musicali e messaggi da analizzare attraverso uno spettrogramma.
Gli spettrogrammi. Analizzando gli spettrogrammi i fan scoprono altri numeri di telefono e altri siti web creati dalla band che invitano a “combattere contro il governo”.
La copertina dell'album. Nei siti web, i fan trovano anche riferimenti ad un'immagine definita “The Presence”, una mano che arriva dal cielo per spaventare e stordire gli uomini. L'immagine sarà usata per la copertina dell’album.
Il concerto. La campagna virale continua. L'ultima mossa prevede la consegna, a una sessantina di fan, di un kit con lo slogan "Art Is Resistence".
Il kit è un box di metallo con all'interno, oltre a materiale promozionale della band, un telefono cellulare. Dal cellulare i fan ricevono una telefonata che dà loro appuntamento per un incontro della Resistenza.
I 50 prescelti vengono scortati da uomini armati dentro ad una stanza buia, dove il leader della Open Resource Resistance inizia un discorso sull'importanza di far sentire la propria voce. Subito dopo vengono tutti condotti attraverso un labirinto di stanze che sbocca di fronte ad un muro di amplificatori.
A sorpresa si sente un colpo di batteria e l'inizio di "The Beginning Of The End": i Nine Inch Nails stanno suonando di fronte a loro.
Dopo cinque canzoni il concerto viene bruscamente interrotto da una finta irruzione della SWAT (...).
Il giorno dopo, sul sito opensourceresistance.net appaiono riprese della finta irruzione della polizia sottolineate dal messaggio Se ti fanno smettere di parlare, stanno uccidendo la libertà.
Per avere la descrizione dettagliata degli eventi ti invito di nuovo a leggere il capitolo "year zero" del libro di Giovanni Rossi, Nine Inch Nails. Niente mi può fermare, 2012.
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P.S. Sai chi ha vinto nel 2011 con il film The Social Network e nel 2021 con il film Soul, il premio Oscar alla migliore colonna sonora?
Il leader dei NIИ Trent Reznor.
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